..:: ALTER[N]ATIONS ::..

SlaughterHousE – Side Room – Teleport

Esistono in totale dieci mattatoi nella follia dell’Essere di Silicio.
Dieci stanze prive di consistenza. Rinchiuse; distanti dal quotidiano.

Esiste una stanza nel _mio_ tempo: Teleport Station

1st may
02.09 am
Not Defined Coordinates

Il luogo è uno spazio armonico. Potrebbe essere tridimensionalmente vuoto ed incastonato in pareti tonalità nero ceralacca.
Non è così e poco importa perchè luogo e mezzo risultano ininfluenti. Solo il risultato conta.
I’m waiting for transport – Human Teleportation.
Il gate si schiude lentamente al di qua degli occhi; foro dopo foro galassie tra lampi d’energia arancio sorgono dalle scure acque siderali. Gabbia di Faraday a risonanza magnetica.
Teleport system on-line.
Lo sbalzo è maggiore: non una semplice discesa/ascesa, risulta difficoltoso a tratti. Sistemi umano/macchina non del tutto ben calibrati.
Il warmhole è uno scivolo ionizzato a velocità iperluce. Un respiro nel buco brana tra coscienza e irrealtà.
Appaiono lune distanti, planetoidi nei quali il vento  sospinto da tutto ciò che non sono in grado di accettare vive di raffiche supersoniche.
Solo il mutamento calmerà la tempesta che avvolge il sole eclissato tra le nubi che s’innalzano per effetto Eötvös.
I’m landing.

New Coordinates: Zeta II Reticuli > Acheron Lv-426

Mutant Vs Cenobite

La Signora degli Aghi è un cenobita silenzioso che trasporta il mio IO in un’altra dimensione.
Le sue mani sono ganci ricoperti da guanti. Sollevano l’essenza che mi compone da realtà spietate popolate d’inseguitori zombie sorridenti e dal morso facile; mostri pronti a trascinarmi tra onde di nulla ripetuto all’infinito.
I suoi movimenti sono tappe di un viaggio scandito da amplificazioni di microtasselli dolorosi e controllati, accelerazioni rail gun improvvise verso l’Abisso: il luogo nel quale qualcosa d’indefinito si nasconde. Qualcosa che dev’essere scoperto, con il quale entrare in contatto. Parte della risposta alberga immobile sepolta da strati di vita appassita. ‘Il dormiente deve svegliarsi’ (cit.)
L’opera della Signora degli Aghi è mixologism di dolcezza e spietatezza. Le punte s’intrecciano come petali di fiori d’acciaio chirurgico tra steli e pistilli calibrati in gauge. Ne capto il fiorire/appassire da posizione privilegiata: nessuna visione diretta, sono le sensazioni a costruire l’immagine retinica che si fissa tra cervelletto ed anima. Una sovrimpressione ricamata da gocce di sangue.
Perchè le creature della notte parlano la stessa lingua e condividono finestre temporali nelle quali sognano gli stessi sogni.
Hellraising.

Under Armour

La mutazione sta avvenendo, a piccoli step. Esternamente l’Alieno si [ri]compone – internamente l’ascesa travolge gli attimi e dilata il tempo fin quasi a fermarlo. Overclock; dissipazione dei paralleli organici. Avrò la mia armatura [e sotto di essa il mio sangue all’acido elettronico] sulla quale scorreranno fili invisibili lungo la colonna vertebrale, trasporti energetici. Electroshock all’adrenalina. Sto tremando.
Sotto l’armatura i muscoli si flettono ed irrigidiscono:
> il corpo lotta con la mente lanciando segnali di dolore.
> la mente lotta con il corpo per trattenere il dolore.
TUTTO _dev’essere_ sotto controllo scandito in piccoli affioramenti momentanei dal mare dell’acciaio. Perchè il metallo si contorce e contrae. Non vuole essere domato, non vuole fondersi. Non questa notte. In un istante: RAGE. La rabbia è sempre là, come una covata malefica nata da mille uova aracnidee. Ne avverto il movimento, ne avverto il ribollire sotto l’armatura che trattiene comprime. E’ breakdown energetico trasmesso in scariche oscure (no glow) che invade la mente, obnubila ed amplifica i sensi. Stati catartici in modalità ON/OFF ubriachi di masochismo distillato in purezza.

Standoff

Voci, movimenti, risalite temporanee. La macchina riprende il controllo in brevi istanti. Reset mentale emotivo sensoriale corporeo fissando punti ciechi quasi a perforare le pareti in ceralacca: il mio sguardo è un laser ad arco neutro, scanner fotomoltiplicato nelle gradazioni RGB. Stallo momentaneo, nuovamente teleportato a coordinate non definite.
Ora, le pareti in tonalità ceralacca pulsano e si distanziano.
Ora, la sabbia del deserto cola lentamente dove il prisma ovoidale ruota solitario.
Scatti al sapore di smartphone, microcircuiti riprendono la visione della Signora degli Aghi assemblata in Aliena Armatura e glifi StarTrek federativi. Reimmersione errante: Gothos nomade tra vuoto ferrocarbonio e specchi magici, Nibiru nell’assenza di vita. Visioni mistiche. Proiettato in avanti ripreso in zoom dell’Arconte regista. Sono una bambola-piccola-bambola-voodoo sanguinante nelle mani della Signora degli Aghi Maman Brigitte e le sue farfalle dalle piccole ali aghiformi in acciaio chirurgico satinato.
Pause.
La Signora degli Aghi parla. Chiede nell’attesa del sangue che verrà. E’ il momento di tornare e decomporre l’armatura. L’Alieno deve ritrarsi, la mutazione terminare. I petali appassire in piccoli flutti rosso scarlatto.
Quanto è breve l’attimo? Stallo momentaneo per assaporare.

I’m landing to Teleport Station.

1st may
Not Defined Time
Not Defined Coordinates

[Grazie Signora degli Aghi]

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