I mostri che non conoscono tregua circoscrivono lo spostamento a confini invisibili, in precaria dipendenza energetica.
Sono occupanti abusivi di luoghi della mente conosciuti ma disabitati da anni. Prendono possesso della stanza dove non si volge mai lo sguardo accatastando macerie. Sono accumulatori seriali, frattalizzano rapidi e senza pietà decostruendo la toponomastica pixel per pixel. Ogni immagine è un frame secondario per pellicole dalla celluloide ad alto tasso di combusiotne. Quella scintilla mancante che attiva le fiamme sotto il Cocito.
In lontananza, la città di N crolla al richiamo del Muezzin.
Oggi si soffoca nelle preghiere a divinità assenteiste. Oggi si soffocano le divinità che mai rispondono.