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Sample 2 [The Eternals]

L’eternità era una fregatura.
Non aveva modo di sfuggire al fantasma della contaminazione biologica. Anche non essendolo.
Lo scotto da pagare per essere nato umano; lo scotto da pagare nell’assurgere a divinità. Singolarità quantica di settima generazione.
L’assioma era semplice, nella sua tragica verità: l’errore cronico e ripetitivo è prerogativa dell’organico, la perfezione matematica è prerogativa del meccanismo in purezza. Rientrava nella prima casistica.
[stats: si contano 1658 unità divine disperse nella galassia, create _cresciute_ in un arco di 18723 anni al tempo odierno]
Cos’è il tempo? In questo frangente è il risultato di unità energetiche applicate alla soluzione di un quesito, visualizzabili in lunghe stringhe di log.
Non esisteva più continuità, né rito di passaggio. La consequenzialità tra passato e futuro erano concetti estranei. Il Momento era l’unica certezza. Partendo da se stesso, i confini si espandevano con medesima rapidità percorrendo le linee tempoarli [non solo quella legata alla sua soggettività, tutte… perchè soggettività non esisteva] in direzioni diametralmente opposte. Oppure incrociandosi. Oppure scontrandosi. Senza nessuna regola predefinita. Nell’impossibilità di prevederne le variabili.
[log: i processi I/O nelle relazioni tempo/spazio non assimilabili o parzialmente assimilabili sono spostate in apposita sandbox per analisi approfondita]




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