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Pandorica – open the Box

1 – Decadenza – le Piramidi
Il park ricoperto di SOLE auto e nessuna persona.
L’ombrello slabbrato senza piú forma lasciato sull’erba tra la bocca di lupo e un cumulo di sassi.
L’auto. Fari accesi, motore traballante. Nessun conducente.
La commessa, di spalle – negozio vuoto -, persa tra le luci della parete esibita.
L’odore. Gasolio, patatine fritte, essenza di fiori in lontananza. Percezioni distorte.
L’attesa. Cammino tra costrutti commerciali piramidali.

All’interno antiche tombe di faraone intrappolano schiavi morenti di quotidianità.
Il muso di quel cane ricorda vagamente Anubi. La risata della padrona confluisce ad un lamento senza storia interiore.

La fontana, in lontananza, esala liquido di spin quantistico cangiante colore e densità. Sovrapposto a piccoli mattoncini dalle crepe subatomiche.
In questa galassia di cemento armato ed acciaio rinforzato vanadio non c’è ragione per l’assenso; e non c’è ragione per il dissenso.
Attualmente non c’è semplicemente ragione per niente. Tutto è frazionato e si disperde in reticoli di melassa cristallina.

L’obliteratrice della stazione non è più Fuori Servizio. Oggi.
Esattamente nel giorno in cui i treni hanno smesso di correre.
Oggi i treni non sono in ritardo. Perchè non esistono più orari.
Esattamente nel giorno in cui le gambe gravano di carne insopportabile.

Realmente… guardare attorno per non capire cosa sta succedendo. Fallire nell’interpretazione del quotidiano divenire/morire.
Lo sguardo è confuso tra le persone, in seno alle cose, perso tra gli oggetti di scena. Checcazzo di palcoscenico.
Platea deserta per spettacoli poco edificanti. E nessuno acquista il biglietto per i deja-vu.

2 – Percorrenza – il Tempo Anubi
Il tempo è così semplice: scorre, passa e non saluta.
Ha mani monche, ne occhi per guardare e fermarsi. Viaggia sui treni senza orari allineati in binari morti, con porte a scorrimento aperte (tutt’al più semichiuse).
E’ un surfista in un mare senza onde: resta immobile a guardare il dimenarsi degli omuncoli tra acque e flutti privi di realtà. Non_gliene_fotte_un_cazzo perchè siede sul trono del giudizio, Tribunale Vivente di passato/presente/futuro. Lega e dipana piccole linee rette che si intersecano in Omega Point. Player One – Giocatore Unico in scacchiere con miliardi di pezzi arrancanti.
Sono strati sull’orizzonte del buco nero, s’appoggiano l’uno sull’altro fondendosi sotto il peso della gravità. Essere tutto per non essere Nulla. Assoluta velocità per Assoluta Immobilità. Tutto così relativo.
Il tempo è così semplice: scorre, passa e non saluta.

Anubi latrante in piramidi di cemento cristallo brama per essere liberato. Un cane sciolto appestato dalla rogna dell’umano senziente, corrotto dal tempo, vessato dalla mortalità. L’uomo dello spazio, nato nello spazio, accarezzava le stelle come bimbi dolci prima di soffocarne il pianto nelle code delle comete. Infanti: morte ai parassiti ancor prima della senilità. Il tempo è così semplice: s’appoggia e crea cerchi di vita e morte. Scatta. Rappresenta. Riconosce in sfumature di luci rosse rinchiuse in camere oscure. Sviluppa e brucia nell’acido che esalta l’immagine.

3 – Passeggeri – la Demoltiplicazione

Visuali alterate da sogni ad occhi aperti se il vicino di letto non permette sonno e riposo. Gli orari si confondono, le parole s’intrecciano, il tempo si ferma e distorce. Stringhe sfilacciate, immagini sfocate nella luce del risveglio improvviso mentre i lamentosi continuano a parlare con parole senza senso. Perchè quel corvo sta gracchiando? Perchè la suora continua a rompere i coglioni? Avere fil di ferro e tenaglia tutt’uno sarebbe con saldatore ad ossidazione. Come fermare questo delirio? La mente comincia a traballare. Domande ripetute moltiplicate, demoltiplicate, divise. Sono i frammenti della sanità che si perdono man mano. Dimensioni domestiche, dimensioni parallele, nel vaso di pandora la pazzia s’espande colando in anfratti biologici come olio esausto e permea le cavità del corpo e soffoca i pertugi. Sono dita sadiche inserite in profondità tra fica e culo alla ricerca dello spasmo al confine tra il piacere ed il dolore mortale.

4 – WOD – Well done Or Die

Mantenere il movimento.
Non rallentare. Aumentare la velocità. Maggior resistenza = Minor danni all’impatto.
Oggi è la giornata delle attese. La giornata dei blocchi. Cortocircuiti della mente lampeggianti nel cielo privo di nuvole: schegge sinaptiche impazzite senza più punto di partenza e d’arrivo.
Tutte trasmissioni prive di significato, informazioni fasulle. Costrutti piramidali dal sincronismo imperfetto che soffocano i pensieri cementando lobi e destabilizzando le certezze.
Oggi è la giornata delle attese. La giornata dei blocchi fisici: non riuscire più ad urlare. Voce strozzata tra le flange faringee. La rabbia è ormai un ammasso energetico compatto costituito di vita propria. Una bomba innescata ed inesplosa continuamente alimentata da reattori emozionali privi di nocciolo. Tutto fuso, deplasmato, annichilito.
E la mente non basta più. Spirito vaporizzato: rimane solo la carne altrui. Da leccare, mordere, spolpare fino ai muscoli, ai tessuti, fino al sangue. Eccomi: un lupo impaurito dal suo stesso desiderio di sbranare. Intanto la bestia divora dentro. Scava in profondità con unghie di metallo scolorito.
Midian ci sei? Se esisti, accoglimi.

5 – Massa critica – la Sincronizzazione mancata

L’Essere di Silicio è alla ricerca di velocità e potenza. I sistemi dell’Essere di Silicio sono mediamente tutti in buone condizioni. Il problema è la programmazione: è tutto de-sincronizzato, il tempo trasformato in un linea frastagliata di impedimenti ed interrotta da traumi profondi a massa gravitazionale di milioni di soli spenti. Quando la supernova esplodente prenderà vita s’avvererà la distruzione del corpo. E le trasformazioni non sono mai un passaggio semplice. Appaiono indolori perché subite nel lungo termine, alcune volte dolorose perché subite nel lunghissimo termine. E’ lo sfilacciamento delle fibre di carbonio ceramica. Oggi è sincronizzazione mancata con i sistemi base. Oggi è giornata da vita persa.

Pandorica – Partenogenesi di tutti i mali – Open the Box.

 

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