Apparivo disteso sul mio letto, affondato nella marea onirica eppure ancorato ad una sottile lingua di realtà. Il flusso musicale inondava le mie sinapsi, volteggiando in excursus semi-favolistici dall’animo sintetico. Non suoni analogici, non movimenti d’onda naturali. Solo pura e semplice SINTESI. Rigorosamente matematica, bit one-by-one.
Il marasma energetico evaporava dai minuscoli cavi interconnessi al lettore e scorreva, ben distinto, a toccare la carne. Ad entrare, piacevole nel mio spettro vibrante, con lunghezza d’onda condivisa in sovrapposte linee di fuoco. Una tipologia di calore parassita e brulicante scorreva tra i filamenti muscolari ed irradiava endorfine a basso pompaggio. Dritte come cassa di quattro quarti. Era la svolta notturna che mi perquoteva durante la trasformazione. Piccole scariche in ottimo campionamento e speciale sequenzialità: il corteo inumano aveva mosso i suoi primi passi. L’indomani, sarebbe tutto finito.
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