Nuda scorre, lungo vie terminali avvampate in fibra ottica, la ricerca di parole non dette.
Fotoni impazziti -intrappolati dalla singolarità- esalano, morenti, luce priva di lunghezza d’onda oltre la visuale consentita.
Non c’è più attivazione per ricettori da troppo tempo bloccati dalla ruggine del tempo trascorso e stratificato.
Ricordo di lontani Servomeccanismi non più operativi – percorrendo la lunga via peregrinante fino al limite non valicabile.
Perché la passione è una virtù impossibile per chi ha pelle di plastica e sangue al cianuro.
Implode come un’Utopia del cuore deflagrando in silicio monocristallino con minima resistenza alle collisioni.
Il restante è sabbia di terre rare deprezzate – prive di rendimento – dalle alte commissioni d’entrata –
_c’è troppo umano in questo meccanismo_
[Track: Perturbator (Feat. Memory Ghost’s Isabella Goloversic) – Naked Tongues]