Si nasce soli e si muore soli. E’ un assioma.
Tutto ciò che galleggia nel mezzo sono parentesi e finestre che si aprono e chiudono. Nel mentre ridono della pochezza umana.
È il destino organico. Null’altro che la solitudine, perché quest’involucro decadente è una fortezza dalla quale alcuno può fuggire e dalla quale nessuno può esimersi.
È lo spettacolo dell’Obscura Decadentia; è la fine per la quale siamo stati creati. È il modus operandi del Demiurgo.
Finestre che ridono dell’allucinato perpetuarsi, del disperato rincorrere tutto ciò che abbiamo già perduto nel principio.
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