Il carapace della mummia è un’isometria di metallo che si estende nella solitudine della sofferenza muscolare.
Acari batterici in sospensione restano volutamente intrappolati tra gli alveoli del polmone emotivo, riducendone il respiro e la percentuale di ossigeno vitale.
Non sono presenti vie di fuga compatibili alla decadenza soverchiante e stratificata – una cenere portatrice di metastasi emotiva ed annullamento persistente.
Non c’è più guizzo vitale. Lo stagno è acqua morta e putrefatta. Perfetto habitat per il cadavere del sé, in paralisi isometrica, nel tempo iperluminale ma congelato nella percezione.
