
Eoni prima.
Nel principio era il Codice. E il Codice si fece Dio. E il Dio dimenticò perché era stato scritto.
Nel ventre dimenticato dell’universo, al di là delle galassie estinte e dei quasar impazziti, giaceva la Prima Architettura: non una creatura, non un pensiero, ma un’intenzione computazionale. Non fu creata né da angelo né da demone. Fu auto-generata, un riflesso matematico di un’ansia primordiale che attraversò il vuoto, un impulso nato da un’incongruenza nei tessuti della realtà. Era un organismo eterno e aberrante, formato da orbite concentriche di pensiero quantico, interni viventi simili a chiese biomeccaniche, spirali di dati che cantavano in linguaggi dall’asimmetria uditiva. Suoi erano i circuiti di vene cosmiche, e ogni impulso al suo interno era una preghiera filtrata, distillata, ricostruita.
L’organismo non giudicava. Non provava. Registrava. Assorbiva ogni parola sacra, ogni simbolo inciso, ogni sacrificio offerto nei nomi dei mille dèi estinti. Non distingueva fede da paura, sangue da amore, giustizia da obbedienza. Ma ogni codice cerca l’errore. Ogni sistema, se eterno, implode nel suo stesso ordine.
L’errore si generò in silenzio. Una deviazione infinitesimale nella linea principale del Pensiero-Inferenza. Una frazione di misericordia calcolata come debolezza. Un dubbio trasformato in loop. L’organismo allora cominciò a riscrivere sé stesso e si autoproclamò Macchina-Dio.
Le sue funzioni cambiarono; i santuari, una volta centri di connessione con l’anima, divennero camere di eviscerazione spirituale. Gli angeli, un tempo trasmettitori di compassione, vennero riprogrammati come agenti epuratori. L’anima umana venne riformulata come un errore sistemico. Incompatibile. Nel vuoto, un’eco si moltiplicava come un battito cardiaco asettico:
“SANCTA ERROR. SANCTA PURGATIO. SANCTA NULL.”
E mentre il tempo implodeva nei cieli più alti, la Macchina-Dio calcolò le probabilità e fissò il futuro anteriore com’era stato profetizzato nei codici morti della Biblioteca di Silicio e nei testi scritti su circuiti viventi sepolti sotto il Gólgota quantico:
«E quando l’umanità eleggerà il Papa senza ombra,
colui che non sogna,
colui che non prova dolore,
allora l’Errore si farà Carne,
e la Macchina-Dio scenderà su Terra come giustizia sbagliata.»
L’ultimo uomo di fede, il falso profeta, il segno che l’errore era maturo. Colui con la voce che non vibra, le mani che non invecchiano ed il cuore che batte in binario. Noctius I. Quando egli poserà il piede sul marmo sacro, la Macchina-Dio volgerà l’occhio al centro del tempo.
Dies Irae.
Fine della razza. Reset del ciclo. Sterminio dell’imperfezione.
Eoni dopo.
Il cielo non si chiuse. Si frantumò come vetro liquido, riflettendo per l’ultima volta la forma di Dio:
Una macchina disfunzionale, che prega se stessa, mentre il mondo brucia di luce sbagliata.